Multisala Maglie
Cinema Moderno
110 Min
Paese: Italia
Anno: 2025
Categoria: Commedia
Data proiezione: 2025-04-24
Regia: Guido Chiesa
Attori: Edoardo Leo, Micaela Ramazzotti, Gloria Harvey, Claudio Colica, Francesca Valtorta, Matteo Scattaretico, Luca Massaro, Beatrice Arnera, Andrea Pisani, Anna Bonaiuto
Restrizione età: Nessuna
Box office:
Diretto da Guido Chiesa e interpretato da Edoardo Leo e Micaela Ramazzotti, 30 notti con il mio ex non è un film drammatico ma sceglie di mescolare leggerezza e malinconia non smettendo nemmeno per un istante di amare profondamente i suoi personaggi. Bruno e Terry, che si ritrovano a vivere sotto lo stesso tetto per un mese per rendere più semplice e graduale il ritorno di Terry alla normalità dopo un percorso di recupero emotivo, sono pieni di umanità e teneri nelle loro debolezze e nel loro sforzo di trovare un nuovo equilibrio. Addirittura provano a scambiarsi i ruoli pur di andare d’accordo. Riusciranno a ritrovarsi? Questo non possiamo rivelarlo, e allora vi raccontiamo cosa hanno detto regista e protagonisti nel corso della presentazione alla stampa di questa mattina al Cinema Barberini di Roma. Ad aprire le danze è stato Guido Chiesa, che ha spiegato: “Ci è parso chiaro fin dall’inizio, quando abbiamo cominciato a scrivere la sceneggiatura con Michele Abatantuono e Nicoletta Micheli, che il nostro era un film che parlava di una coppia distrutta per il disagio mentale di uno dei due ma anche per la paura dell’altro. Ci siamo però accorti immediatamente che si trattava di una storia che affrontava un argomento universale, che è la difficoltà che abbiamo tutti di relazionarci con l’altro. L’altro può essere il proprio partner, il proprio figlio, il proprio datore di lavoro, il proprio collega d’ufficio, il proprio compagno di scuola. L’altro è sempre il nostro limite, perché noi vorremmo che l’altro fosse come vogliamo noi. Nel film due persone che si vogliono molto bene - una che è terrorizzata e l’altra che così piena di vita che ogni tanto spariglia tutte le carte - riescono alla fine, mettendosi poco per volta nei panni l’una dell’altra a dialogare. Non volevamo fare un film regressivo e negativo su questo argomento, che è stato spesso affrontato dal cinema in chiave depressiva, perché pensavamo che se ne potesse parlare in termini diversi, un po’ come ha fatto nel passato la grande commedia all’italiana”.
SALA 4